Il programma GOL, il cui significato è “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, è un’azione di riforma introdotta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (PNRR) per rilanciare l’occupazione in Italia e combattere la disoccupazione.
L’offerta dei servizi consiste in una serie di misure per il reinserimento lavorativo dei disoccupati, dei percettori di Reddito di Cittadinanza, dei lavoratori in cassa integrazione, dei disabili, delle donne, dei giovani, degli over 50 e di altre categorie svantaggiate.

I BENEFICIARI GOL
I beneficiari del programma GOL sono:
– cittadini titolari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro – le specifiche categorie di lavoratori saranno individuate nell’ambito della prossima riforma degli ammortizzatori sociali. A legislazione vigente, si tratta dei lavoratori per i quali sia prevista una riduzione superiore al 50% dell’orario di lavoro. Tale periodo si calcola in 12 mesi;
– lavoratori fragili o vulnerabili – giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio. Ma anche persone con disabilità, nonché lavoratori maturi (55 anni e oltre);
– i beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro – disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL;
– cittadini beneficiari del sostegno al reddito di natura assistenziale – percettori del Reddito di Cittadinanza;
– disoccupati senza sostegno al reddito – disoccupati da almeno 6 mesi, altri lavoratori con minori opportunità occupazionali (giovani e donne, anche non in condizioni fragilità), lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi;
– lavoratori con redditi molto bassi (i cosiddetti working poor) – il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza. Si tratta di redditi che vanno da 0 a 15.000€ che, in termini netti, significano da 1090€ al mese in giù. Si tratta della fascia più disagiata. nella quale si concentrano anche la gran parte dei sussidi contro la povertà.
– lavoratori autonomi titolari di Partita IVA – come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, ai commi 251-252.

PERCORSI DI FORMAZIONE
Nell’ambito del programma GOL, i commi 249-250 della Legge di Bilancio 2022 hanno previsto la possibilità di sottoscrivere accordi fra:
– autonomie locali;
– soggetti pubblici e privati;
– Enti del Terzo settore;
– associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Tali accordi, ancora attuabili, hanno lo scopo di realizzare progetti formativi e di inserimento lavorativo nei settori della transizione ecologica e digitale. Sono diretti a inserire e reinserire, con adeguata formazione, i lavoratori disoccupati inoccupati e inattivi e riqualificare i lavoratori già occupati e potenziare le loro conoscenze.
In base a tali accordi, le imprese, anche in rete, possono, secondo il loro livello di specializzazione, realizzare la formazione dei lavoratori, nei medesimi settori, al fine di:
fare acquisire ai lavoratori disoccupati, inoccupati e inattivi, previa accurata analisi del fabbisogno di competenze, conoscenze specialistiche tecniche e professionali, anche avvalendosi dei contratti di apprendistato di I e III livello e senza limiti di età (articoli 43, 45 e 47, comma 4, Decreto Legislativo 81 del 2015);
istituire centri interaziendali per garantire, eventualmente mediante l’istituzione di conti individuali di apprendimento permanente, la formazione continua dei lavoratori già occupati da riqualificare e agevolarne la mobilità tra imprese.

Il piano GOL è suddiviso in cinque percorsi differenziati in base all’esperienza lavorativa e alle caratteristiche del soggetto interessato.
Si tratta di un iter a cavallo tra formazione, accompagnamento al lavoro e aggiornamento.
Ecco i 5 percorsi per il lavoro che si distinguono per profili:
1) profili con alta occupabilità e in possesso delle competenze già richieste dal mercato, che seguiranno un percorso lineare di reinserimento lavorativo; 2) i profili con fabbisogno di adeguamento delle competenze che seguiranno un percorso di aggiornamento ‘upskilling’, ovvero degli interventi formativi di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
3) profili con fabbisogno di nuove competenze che seguiranno un percorso di riqualificazione ‘reskilling’, ovvero una cospicua e intensa attività formativa della durata anche di 300 ore;
4) profili con bassa occupabilità che seguiranno un percorso di lavoro e inclusione. Funzioneranno con l’attivazione di una collaborazione con la rete dei servizi territoriali (educativi, sociali, sanitari, di conciliazione).
5) coloro che si trovano fuori dal mercato del lavoro a causa di specifiche crisi aziendali, che seguiranno un percorso di ricollocazione collettiva.

LE AREE DI SPERIMENTAZIONE DEL PROGRAMMA GOL LAVORO
Il programma GOL del Ministero del Lavoro è anche uno spazio di innovazione e sperimentazione per progetti su scala ridotta, adottati d’intesa con le Regioni, la cui valutazione, se positiva, può introdurre modifiche delle policy nazionali.
In particolare, alcune aree di sperimentazione possono essere già individuate:
competenze digitali;
target occupazionali che più difficilmente si rivolgono ai Centri per l’impiego – mappatura o promozione di spazi accreditati o accreditabili per co-working, fab lab e incubazione;
accelerazione di impresa per la creazione di comunità professionali che facilitino l’auto-impiego fragilità e vulnerabilità – sperimentazione di forme di occupazione «protetta» o di percorsi di accompagnamento dedicato, con il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, per persone con disabilità grave o per i disoccupati più fragili.

COME ACCEDERE AL PROGRAMMA GOL
Per accedere al programma GOL bisogna rivolgersi ai Centri per l’Impiego presenti nel territorio di competenza, che possono prevedere forme di cooperazione tra sistema pubblico e privato.

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